Tuesday, December 25, 2012

La colpa e' di nuovo dei videogiochi

Siamo alle solite.
Dopo il massacro di Newton la NRA (National Rifle Association) ha pensato bene di dare la colpa ai videogiochi per l'avvenuto massacro.

Vorrei fare una riflessione veloce su questo.

La RNA difende strenuamente il secondo emendamento di una costituzione scritta piu' di 200 anni fa, quando in USA avveniva la guerra di indipenza.
Come dire che in Italia dovremmo segurie una costituzione scritta ai tempi dei Savoia.
Ma se in Italia i vari berluschini e compagni considerano lecito cambiare una costituzione recente per avvallare i propri interessi, i "patrioti" americani non si sognerebbero mai di ledere il loro diritto ad ammassare fucili e pistole concesso loro dal secondo emendamento. Ovviamente a nessuno interessa il primo emendamento.

Detto questo, passiamo alla secondo problema, ovvero la violenza nei videogiochi.

La violenza nei videogiochi e' largamente sopravvalutata.
Mi spiego meglio: se guardo agli ultimi videogiochi della presente generazione e li comparo ad altri media, non sono cosi' violenti in proporzione.

La maggiore percepita violenza nei videogame e' "frutto" dell'innovazione tecnologica. Infatti se tempo fa la violenza nei videogiochi era trascurabile, perche' troppo astratta (sprite cubettosi che sprizzavano altri sprite cubettosi) adesso che i videogiochi sono piu' realistici la violenza e' meno astratta.
Ma non e' questo il problema.
Il problema e' che vi sono giochi grotteschi (mi viene in mente blood, la cui eccessiva violenza diventa grottesca) ma non violenti. La violenza nei videogiochi rimane in un certo senso astratta e meno pesante se comparata a quella presentata da altri media.
Per esempio sono rari i videogiochi che presentano scene di mutilazione, tortura o cannibalismo. Ma se prendiamo in considerazione i film d'orrore, tali scene sono normali e non suscitano indignazione nel genitore medio.
Non sono i film d'orrore alla portata di tutti? Certo che si, perche' la televisione e' un media diffuso. Solo recentemente nella TV via satellite e' stato introdotto il parental control.

Allora perche' tanto sconcerto?

Ci sono diversi motivi secondo me. Il primo e' chiaramente la mancanza di conoscenza. Mentre la TV e' un elettrodomestico diffuso nelle case di tutto il mondo, non si puo' dire lo stesso di computer e consolle, specialmente se prendiamo in considerazione i tempi della generazione di genitori attuale. Attualmente si puo' dire che i computer siano diffusi, ma non pensate che lo siano cosi' tanto. Nel mondo occidentale i computer e le consolle sono sicuramente diffusi, ma se prendiamo in considerazione Africa, Asia e Sud America ci sono milioni di persone che non hanno accesso a questi media.
Questo contribuisce ovviamente a suscitare una certa forma di diffidenza nei confronti di questi media, dal momento che un genitore non capisce perche' suo figlio spenda diverso tempo di fronte a questo apparecchio.

Il secondo motivo ha a che vedere con l'immersione del videogico. Mi spiego meglio. Possiamo vedere un film e rimanere discattacati, perche' le azioni sono compiute da un attore sullo schermo. In un videogioco le azioni vengono compiute dal giocatore e vi sono diversi videogiochi "immersivi" che catapultano il giocatore in diverse situazioni in cui si sente psicologicamente ed emotivamente coinvolto. Pertanto il  coinvolgimento dell'usufruitore del media e' molto piu' massiccio di quello di un film. Quando si guarda un film dove per esempio il cattivo di turno viene sconfitto, viene esercitata una funzione di catarsi. L'usufruitore si sente liberato da un peso, prova una sensazione di sollievo. Nel videogioco questa sensazione e' chiaramente amplificata, perche' l'esperienza e' piu' immersiva. Sicuramente sono moltissimi i giocatori che non possono rimanere indifferenti di fronte agli eventi di un videogioco e alla sensazione di appagamento che si prova quando si batte un boss. Ho osservato maggior coinvolgimento paradossalmente in persone che non sono usufruitori abituali di videogiochi. E' sempre divertente vedere le persone che muovono tutto il corpo invece di premere solamente i controlli del joypad, scuotono letteralmente il controller a destra e a sinistra come se fosse un nunchachu della wii. Questo mi porta a pensare che i giocatori non abituali siano piu' coinvolti del normale. Quindi la sensazione di "violenza" agli occhi di un non videogiocatore e' anche essa amplificata.

Il terzo motivo e' la percezione del videogioco. Il videogioco e' ancora percepito come un intrattenimento per ragazzini. Il mercato dei videogiochi e il target di utenza e' in realta' molto ampio e copre diverse fasce d'eta'. Ci sono videogiochi destinati ai ragazzini e videogiochi destinati agli adulti. Su ogni videogioco c'e' un rating che lo propone a un target specifico. Ci sono giochi destinati ai minori e giochi destinati agli adulti. Molto spesso i genitori non fanno caso a questo rating e comprano videogiochi senza chiedersi se e' veramente appropiato alla fascia d'eta' del loro figlio. Inoltre come in TV ci sono giochi che richiedono la guida dei genitori.
I genitori devono abbattere la loro indifferenza e diffidenza e cominciare ad interessarsi all'hobby del loro figlio. Se e' normale per un genitore (magari non per tutti ma per i piu' attenti) guardare in TV un film con i loro figli, dovrebbe essere normale anche giocare con i loro figli, capire a cosa stanno giocando e cosa li appassiona. Purtroppo i genitori sono troppo presi nei loro problemi (minchia il mutuo, la crisi, quella troia della moglie che fa le corna) per interessarsi seriamente ai propri figli.
I videogiochi sono un mezzo di intrattenimento che va controllato come tutti gli altri intrattenimenti, che siano la TV, Internet o le uscite con gli amici.
I videogiochi non solo la soluzione per ritagliarsi qualche ora per se, non e' corretto mettere il proprio figlio davanti al televisore o al videogioco nella speranza di tenerlo impegnato per qualche ora.
Posso parlare cosi' perche' per mia fortuna ho avuto genitori compresivi che mi hanno seguito.
Mio padre si sedeva con me a fare le costruzioni con il lego, la prima persona con cui ho giocato ai videogiochi e' sempre stato mio padre che giocava con me a bubble bobble sul commodore 64.
E' anche vero che il mio primo gioco per PC e' stato DOOM e che probabilmente non l'avrei comprato a mio figlio (ai tempi facevo le medie). Pero' giocare a Doom non mi ha fatto diventare un killer psicopatico. I videogiochi non creano i killer, l'indifferenza dei genitori e il non saper individuare profondi problemi e un "male di vivere" interno crea i killer.
I giovani cammoristi si formano nelle strade, tra l'indifferenza generale di genitori, insegnanti e istituzioni. Non si formano giocando a DOOM o a GTA.

Ma come al solito, nella disperata ricerca di un capro espiatorio per eventi drammatici, si colpisce il media piuttosto che i veri responsabili, l'ambiente sociale in cui e' vissuto, gli eventi personali che hanno trasformato Adam Lanza in un killer capace di sterminare una classe di bambini.
Perche' parliamo sul serio, Adam Lanza non ha compiuto tali azioni perche' giocava ai videogiochi.
Ci sono migliaia anzi milioni di persone che giocano ai videogiochi e giocano a videogiochi violenti ma nessuno uccide bambini per sport.

Come al solito si trova il capro espiatorio piu' comodo. Una volta quando non c'erano videogiochi e televisione avrebbero detto che era il demonio a suggerirgli di compiere queste azioni, adesso si da' la colpa alla versione moderna del demonio. Sia essa la musica metal, i videogiochi o la televisione. Ma la responsabilita' di questi media in tutto cio' e' tanto immaginaria quanto la responsabilita' del diavolo ai tempi che furono.

Come al solito a nessuno interessera' niente di tutto cio'. Finche' ci saranno streghe da mettere al rogo, il popolino potra' dormire in pace, liberandosi dal tormento e dalla responsabilita'.
Perche' in fondo se queste cose succedono, siamo tutti un po' responsabili.
Ogni volta che voltiamo la schiena a una persona con dei problemi, ogni volta che ignoriamo una richiesta di aiuto, ogni volta che tiriamo avanti nella nostra indifferenza, ogni volta che voltiamo lo sguardo quando vediamo qualcosa di sbagliato, contribuiamo a creare una piccola parte di criminale.

E come al solito, a nessuno importera' niente.

Anche il Silver Knight se ne sbatte il cazzo delle regolamentazioni sulle armi.

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