Friday, October 10, 2014

La lenta decadenza dell'essere

Dopo quasi un anno di assenza, dico, vediamo se c'e' qualcuno che ancora visita il blog.

Clicco su statistiche.

Va la 33 visite l'ultimo mese? Ma via.

Top search words:

1)Gnocca
e va beh...
2)Ritardato
Politically correct!
3)Sborra di cane
WUT!!!!!
4)Tette grosse
E ci sta, ma preferisco i bei culi.

Adesso dopo aver invitato gli amanti della sborra di cane a girare altrove, parliamo di recenti avvenimenti nerdosi.

Per prima cosa, il gamergate.
Su rabbianerd parlai di certi argomenti in tempi non sospetti, come le ridicole critiche a dragon's crown (clicca qui per leggerlo )  o l'articolo satirico costume e società, virilità ed effeminati (clicca qui se hai tempo da perdere).

La situazione era destinata ovviamente a scoppiare, con gente che si vuole appropriare dei videogiochi per... cosa? Far vedere quanto è frustata sessualmente? Depressa? Rompicoglioni?

Cos'era il videogioco? Un passatempo per gente semplice, per nerd, per ragazzini che tritavano punti su punti su un nintendo, un commodore 64, un'amiga, un cassone in sala giochi.
Uno svago dove salvavamo principesse da tartarughe sputafuoco, galassie lontane dall'invasione dei robot assassini, governatrici disininbite da pirati non morti.

Cos'è diventato? Un media. Qualcosa con cui alcune persone comunicano un messaggio, altre usano come strumento per far soldi, altre ancora per intrattenere.

E' un'evoluzione che ha portato vantaggi e diversi svantaggi. Perche' adesso il videogioco non e' piu' un passatempo da gustare col un controller in mano (una volta lo chiamavamo joystick, la stecca della gioia), con gli amici, buttati sul divano mangiando qualche schifezza. E' una cosa trendy (ommioddio) e social (occristosanto).
Pertanto via con la proliferazione dei giochini scemi per cellulare e facebook, con giochini con grafica a 8 bit e gameplay peggio di 20 anni fa.
Una volta, chi faceva i videogiochi, cercava di innovare. Era un mondo nuovo, era il regno del Caos, per dirla alla warhammer, dove tutto era inesplorato e bello.
Gli anni '90 furono la Grande Crociata, l'eta' d'oro, dove capolavori venivano creati sotto la bandiera di un progresso tecnologico senza pari.
Adesso e' l'eta dell'Imperium, dove tutto stagna,  ogni cosa sembra uguale alla precedente e paroloni come "rivoluzionario", "incredibile" e "fantastico" si sprecano inutilmente.

Adesso la vicenda su cui e' ruotato il gamergame e' una stronzata micidiale.
Ovverto che tale Zoe Quinn, signorina con la faccia da porca e parecchio golosa di uccelli, sia andata a letto con un redattore di una rivista di giochi per avere una recensione positiva.

Questo ha scatenato un fenomeno di indignazione di massa controproducente. Primo, ha portato sotto i riflettori una persona senza arte ne' parte, come si suol dire, che ha ovviamente giocato a fare la vittima, facendo un sacco di soldi. Secondo ha provocato nella massa di internet, notoriamente intelligente quando un chihahua in calore, una caccia alla streghe contro tale signorina arrapata che ha avuto come risultato di mobilitare una larga fetta di gente, il cui lavoro e' cacciare il naso nei cazzi degli altri, a prendere posizione contro un'industria definita maschilista (ossignur) e misogena (gesu'mmaria).

Le recensioni pagate ci sono sempre state, ci saranno sempre e se ti compri una rivista che si chiama nintendo power, pubblicata dalle nintendo, ma che cazzo ti aspetti, dico io.
E' un problema? No.
Perche' nessuno e dico nessuno ha bisogno di formarsi un'opinione ascoltando i pareri di un'altra persona, specialmente nell'era di internet, specialmente quando un gioco lo puoi provare prima di comprarlo.

Quindi non vi e' la necessita' di farsi un'opinione ascoltando altre persone. A me un gioco puo' piacere, a un altro puo' fare schifo. Posso fermarmi alla prima impressione o continuare a giocare.

Il gamergate secondo me non esiste, o meglio esiste ma non e' quello il problema.

Il problema del gamergate e' della gente che si prende i soldi senza dare indietro un prodotto finito.

Il gamergate sono i fottuti kickstarter che non producono giochi e si sono presi i soldi della gente, con cui hanno pagato altra gente, con cui si sono pagati le bollette, con la scusa di essere impiegati.
Gente che chiede i soldi per l'oculos rift e lo vede a facebook, gente che si e' presa i soldi e non e' riuscita a dare all'utenza un prodotto completo.
Quelli sono soldi che sono stati dati sotto un contratto. Quello di ricevere un prodotto. E' come comprare una casa "out of plan". Ti aspetti che dopo aver pagato 80 - 100 mila euro, dopo 3 anni ti venga consegnata la casa. Oppure la legge ti tutela e mette dentro i responsabili per truffa, o ci sono penali da pagare (quando i truffatori vengono beccati).

Kickstarter e' una roba dove persone col cappello in mano ti chiedono degli spicci (secondo loro) per finanziare un loro prodotto che poi in teoria ti venderanno.
A parte che, se io sono un finanziatore, mi spetterebbe una parte di profitti, visto che ti sto dando soldi a scatola chiusa, e magari vorrei anche avere uno o due paroline sui metodi in cui i miei soldi vengono spesi.
Ma consideriamo l'impossibilita' della cosa. Se mi avete promesso un videogioco cosi' e cosa', voglio un videogioco cosi' e cosa', non una versione incompleta, una beta o altro.

Adesso il lettore potrebbe dire "a te brucia il culo perche' hai dato soldi a Tim Schafer".
A cui io rispondo: mai dato un centesimo per un kickstarter. Per gli humble bundle si, ma non per i kickstarter.

Quello che mi fa bruciare le chiappe e' che alcune persone abbiamo ramazzato centinaia di migliaia di dollari senza saper fare il loro mestiere. E sono le stesse persone che criticano le grandi produzioni perche' "ommioddio limitano la mia creativita'". E ci credo che limitano la tua creativita', grandissima testa di minchia, perche' se il produttore non ti pressasse ogni fottuto giorno, col cazzo che saresti in grado di fornirgli un prodotto finito. E' triste ma e' cosi'. I game developer sono bimbi creativi che hanno bisogno di una guida.
Sono anche convinto che non lo sono sempre stati. Una volta c'erano le one man production, gente che si chiudeva in garage per mesi e poi usciva fuori con una piccola gemma.
A quel punto, prendi pure i miei soldi.
Ma se prima prendi i miei soldi, poi ti lamenti che non ti bastano, perche', fanculo, dovevi proprio affittarti l'ufficio da un milione di dollari d'affitto l'anno, sei proprio stronzo dentro.

E' anche da notare che come queste persone che si affidano al crowd funding siano le stesse che poi vengono a menarci con le storie del maschilismo e misoginia e che so io. Noi vogliamo solo giocare. Non vogliamo giocare alle  tue puttanate esistenziali a otto bit, non vogliamo giocare all'ennesimo clone di candy crush saga, non vogliamo giocare al falso gestionale pay for win.
Vogliamo semplicemente giocare a quello che ci fa divertire.

Scusate per il muro di testo senza immagini, ma per le immagini potete fare una donazione al mio kickstarter.