Sunday, August 22, 2010

Offerte e sconti di fine stagione

Approfittando della solita "offerta speciale" sono riuscito ad accapararmi 3 giochi: Metro 2033, Bayonetta e Prince of Persia.

Sono giochi non proprio usciti due giorni fa ma del resto le uscite interessanti si contano sulle dita di una mano, quindi va bene alla fin fine.

Cominciamo a buttare giu' qualche impressione...



Metro 2033: quello che mi e' piaciuto di questo gioco e' il setting e l'atmosfera. Quello che non mi e' piaciuto e' tutto il resto. L'idea di base e' molto buona: ennesima catastrofe atomica con annesso inverno nucleare. I sopravvissuti della Russia si rifugiano nella metropolitana di mosca e si trovano a fare i conti con mutanti, criminali e la peggior feccia che una catastrofe atomica puo' concepire. Le comunita' di sopravvissuti si trovano in un ambiente che fa tanto Stalingrado underground, con armi e munizioni autocostruite, riserve sempre scarse e un feeling da seconda guerra mondiale durante l'invasione tedesca.
Il tutto e' condito con una certa vena soprannaturale che di certo non dispiace.

Peccato tuttavia che una volta cominciato a giocare le pecche cominciano a farsi vedere quando si cominciano a sparare i primi colpi. I comandi non sono molto precisi, non c'e' un cover system e il gioco e' un ibridone fps e stealth che pero' non fa bene nessuna delle due cose.

Se devo morire in due colpi e fare i conti con una vita "autorigenerante" (sulla falsa riga di GOW e HALO) sta pure bene, ma datemi un cover system che funzioni decentemente o la possibilita' di fare manovre evasive un attimo efficaci.
Invece quello che Metro 2033 ci mette a disposizione sono delle armi ridicole, proiettili molto limitati e nessun cover system. Quindi l'alternativa e' procedere in modo stealth. Ma di nuovo non ho nessun cover system, non posso andare in terza persona e nel 90% dei casi non ho idea di cosa sta succedendo intorno a me.
E se c'e' una cosa che mi fa incazzare a bestia e' sparare due/tre colpi di shotgun a bruciapelo su un avversario umano e vederlo rialzarsi e spararmi indietro come se niente fosse. Non sapevo che la pelle di adamantio fosse una mutazione cosi' comune nell'era post-apocalittica (e sembra che il nostro personaggio sia l'unico sfigato che non la abbia).

Perche' chiaramente nella metropolitana le aree buie sono la maggioranza e l'unica cosa che abbiamo per fare un po' di luce e' una ridicola lampadina da miniera (fin quando non si trova il visore notturno, ma mi sono rotto le scatole molto prima).
E chiaramente appena accendiamo la lampadina i nemici ci danno il benvenuto con una raffica di proiettili degna di un patibolo da esecuzione.
Almeno ci fosse la possibilita' di aumentare il contrasto e capirci qualcosa di piu'... Ma no, ci becchiamo l'oscurita' totale.

Certi passi sono obbligati. Scordatevi di avanzare con il fucile spianato e sparare a tutto quello che si muove. Finirete obbligatoriamente spianati da una moltitudine di nemici o finirete le munizioni. Inoltre una volta che vi siete fatti scoprire non avete la possibilita' di nascondervi e aspettare che lo stato di allerta passi. Rimane costante e inevitabilmente qualcuno vi uccide.

Inoltre le animazioni dei mostri e mutanti mi hanno lasciato parecchio perplesso. Non sono realmente spaventosi ma sembrano piu' che altro usciti da un film dell'orrore anni '50.

Non e' che Metro 2033 sia da buttare, pero' insomma c'e' di meglio in giro.



Bayonetta: questo gioco e' sicuramente una piacevole sorpresa. Il desinger / director e' lo stesso di Devil May Cry, Hideki Kamiya, questo chiaramente ha delle potenti ripercussioni sul sistema di gioco. Infatti Bayonetta e' praticamente DMC 4 con un setting differente. Quello che sicuramente lo rende migliore di DMC 4 e' un sistema di combo molto vasto e piacevole e una serie di attacchi speciali (molto simili a quelli contestuali di Nero contro i boss visti in DMC 4) ben studiato. Infatti nel caso di Bayonetta questi attacchi non vengono usati solo contro i boss, ma praticamente in tutte le situazioni possibili. Infatti abbiamo a disposizione diversi torture attack con cui vessare gli avversari e alcuni attacchi speciali detti "climax" che evocano demoni dall'inferno pronti a dare il colpo di grazie ai boss piu' grossi e agguerriti.

Quello che contribuisce a rendere Bayonetta migliore del suo "predecessore" non ufficiale e' sicuramente la combinazione degli elementi e le singole aggiunte. La possibilita' di usare le armi dei nemici per dare vita a nuove combo ad esempio o il design della protagonista, intrigante e sexy, o alcune sezioni in cui si ci trova a dover combattere su un'autostrada saltando da una macchina all'altra piuttosto che a bordo di una moto o di un razzo (!!).

Inoltre la colonna sonora e' godibile e accompagna deliziosamente l'azione, dal remix di Fly me to the moon al remix della colonna sonora di Space Harrier che si sente durante la sequenza a cavallo del razzo (che e' infatti una citazione di Space Harrier stesso).

Se proprio dobbiamo muovere una critica, e' che ho avuto la sensazione di un anticlimax. I primi livelli e la prima boss battle sono assolutamente punitivi. E' necessario fare multipli tentativi prima di venire a capo della situazione e alcuni combattimenti sono decisamente difficili. Tuttavia andando avanti nel gioco sembra che le cose si semplifichino abbastanza e le boss battle successive scorrono piu' agevolmente senza troppi problemi. E' possibile che in realta' cio' sia dovuto alla crescita del personaggio e della barra dell'energia che permette di commettere molti piu' errori in seguito che all'inizio o al fatto che una volta imparato a giocare decentemente e' possibile superare i combattimenti in modo molto piu' semplice.

Tuttavia Bayonetta e' un gioco molto piacevole e sicuramente i livelli di difficolta' piu' elevati possono soddisfare anche i giocatori piu' hardcore.




Prince of Persia: definirei questo gioco una sorta di ritorno al passato. Infatti Prince of Persia non e' un hack and slash, non e' un gioco di avventura ma e' un platform nello stile piu' classico del termine. Non ci sono combattimenti contro nemici multipli ma solo contro un avversario alla volta. I combattimenti si basano in massima parte sulla concatenazione di combo differenti e piu' in generale, sul premere il pulsante giusto al momento giusto. Niente di nuovo qui.

Quello che rende Prince of Persia unico nel suo genere e' sicuramente la grafica acquarellata, le animazioni impressionanti e il feeling da mille e una notte che pervade tutta l'ambientazione.

Il gioco di per se e' molto facile, non ci sono checkpoint da raggiungere o rewind. Il personaggio principale non puo' mai morire e le battaglie sono in molti casi veramente facili. Tuttavia come nel vecchio PoP e' possibile giocare il gioco in due modi differenti. Il modo normale, a cui sappiamo giocare tutti, in cui ogni salto e' calcolato ed e' tutto sommato facile affrontare il livello e la modalita' "pro" in cui invece l'obiettivo non e' tanto arrivare alla prossima piattaforma, ma arrivarci con stile, saltando da un muro a un altro senza fermarsi troppo a ragionare, facendo muovere il nostro personaggio con una fluidita' e immediatezza che solo pochi altri giochi consentono.

Sicuramente PoP non e' un gioco per chi cerca la sfida, il combattimento impegnativo, le combo piu' improbabili o la varieta' a tutti i costi. Tuttavia e' un piacevole diversivo per chi vuole rilassarsi qualche ora spalancando la bocca e esclamando "ohhhhh" alla vista di magnifici paesaggi usciti dalle mille e una notte.

E per finire... Il cosplay non e' il male assoluto. A volte.

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